Prima regola per una buona relazione: Non criticare!

Le critiche sono il peggiore nemico delle Relazioni.

Tutti abbiamo bisogno di approvazione…tutti temiamo di essere criticati.

Esaminare il comportamento degli altri, per poi metterne i rilievo i difetti è un modo di interagire di molte persone. Al contrario di quanto si pensa, criticare NON AIUTA: non aiuta il criticante a migliorare la sua posizione e non aiuta il criticato a migliorare le sue azioni. La critica inasprisce semplicemente i rapporti facendo innescare risentimento e demoralizzazione.

Pertanto ricordiamo: la prima regola per il buon funzionamento di un rapporto è sicuramente non criticare e non ridicolizzare!

Poniamoci piuttosto la domanda: “Cosa avrei fatto al suo posto?”

Non condanniamo dunque ma cerchiamo di immaginare le motivazioni del gesto.

Questo è molto più utile e interessante! Ci apre alla tolleranza e alla gentilezza.

 



Imparare il linguaggio del corpo

Come capire quando gli altri ci dicono bugie

Non sempre gli altri sono sinceri o del tutto sinceri! 

Quando parliamo con qualcuno dobbiamo preventivare che probabilmente una bona parte di ciò che ci sta comunicando non corrisponde al vero, oppure che nel discorso qualcosa viene non detto

Come possiamo capire se la persona con cui stiamo parlando ci sta mentendo?

 Esistono piccoli indizi che ci possono suggerire se la persona con cui stiamo sta dicendo una bugia!

I gesti che tradiscono chi sta mentendo vengono chiamati fughe di informazioni non verbale essi nascono dal fatto che parola e pensiero ad un certo punto si scindono e chi mente perde momentaneamente il controllo del proprio corpo, anche solo per pochi istanti, e si lascia sfuggire un movimento che rivela proprio che siamo davanti ad una bugia.

Importante dunque è imparare quali sono questi gesti per poterli riconoscere.

Tamburellare le dita su una superficie, giocare con una penna, toccarsi il volto, mordersi le labbra, deglutire, strofinarsi un occhio, toccarsi un orecchio, passare un dito davanti alla bocca, quasi a trattenere le parole e così via, sono gesti che possono aumentare in presenza di una menzogna, sebbene è sempre utile capire se sono gesti che normalmente la persona fa.

Anche gli occhi sono grandi rivelatori di falsificazioni: uno sguardo sfuggente vuole  evitare alla persona di essere scrutata ma anche uno sguardo eccessivamente fisso, rivela che la persona voglia appurare che l’altro stia credendo alla menzogna, alla ricerca dunque di un feedback.

Non sbattere le palpebre o sbatterle troppo, toccarsi o grattarsi il naso...

Mettere una mano davanti alla bocca quasi a soffocare parole diverse da quelle che si sta cercando di comunicare!

Nascondere i palmi o le mani o stringerle dietro alla schiena sembra voler  evitare che si muovano e tradiscano il disagio e la tensione.

Incrociare le braccia o le gambe, è certamente un segnale di chiusura.

Cercare improvvisamente rifugio dietro ad un tavolo o ad uno sgabello durante una conversazione o cambiare troppo spesso la postura, specie quando si è seduti,  agitarsi in maniera sospetta è un evidente segnale di nervosismo.

Quando gambe e piedi del nostro interlocutore sono rivolti dall’altro lato potrebbe significare una possibile ricerca di una via di fuga.

In ogni caso numerosi studi hanno rilevato che quando una persona mente vi sono modifiche anche interne: aumenta il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la bocca diventa più asciutta, si hanno problemi di deglutizione e può accadere che il soggetto comincia a sudare o arrossire, le pupille si restringono.

Aumento un aumento del tono della voce oppure pause troppo lunghe e troppo brevi potrebbero segnalare l’insicurezza di chi parla o trascinamenti di vocali o anche il silenzio, prendere tempo per inventarsi qualcosa.

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